Nuovo numero in occasione del 40° dalla scomparsa del Maestro (1888-1978)
P. Picozza: Giorgio de Chirico a quarant’anni dalla scomparsa: luci e ombre
AA.VV. Atti del convegno: Fine della bellezza? Dibattito tra arte classica e moderna -Accademia Nazionale di San Luca, Roma.
Archivio della Fondazione: Giorgio de Chirico oggi – una disciplina di studio
Saggi
Il signor Dudron guardò il suo orologio. Erano le cinque pomeridiane. Tra un’ora pensò, o poco più, si chiuderanno i cancelli dell’Acropoli. Bisognerebbe che andassi ora, ed un poco prima della chiusura, cercassi di nascondermi dietro qualche colonna o per terra tra i ruderi ed aspettassi la chiusura dei cancelli per poter poi rimanere solo tutta la notte su quel colle sacro sotto l’infinita volta delle stelle…
Giorgio de Chirico, da Il Signor Dudron (un romanzo in preparazione che porta questo titolo).
Sono nato a Volo (Grecia) nel 1888 da genitori italiani. Durante la mia infanzia, mi sono dedicato al disegno e alla pittura. Non ho mai fatto studi regolari in nessuna accademia; soltanto verso i 18 anni ho frequentato per un anno l’accademia di Monaco. In Italia e in Francia ho sempre lavorato da solo. Ho lavorato a Parigi dal 1911 al 1915; in questo periodo ho esposto al Salon d’Automne e agli Indépendants. Mi sono legato in amicizia con Guillaume Apollinaire. Tornato in Italia nel 1915…
Giorgio de Chirico, Autobiografia, 1926 ca. Indice
Epistolario
Caro Sig. Levy,
Non ho più avuto vostre notizie dalla lettera in cui vi parlavo delle persecuzioni dei Surrealisti e nella quale vi mettevo in guardia rispetto alle loro azioni contro di me. Mi è stato detto che Dalí ha approfittato del suo soggiorno a New York per parlare male della mia pittura ai giornalisti. È vero? In ogni caso ciò mi tocca fino a un certo punto…
Giorgio de Chirico
Lettera a Julien Levy, Parigi 18 gennaio 1935
Jour qui suit la nuit très fraîche Dieux fuyant le grand soleil Vois, chasseur, sur la terre sèche l’os blanchi aux tiens pareil. Ces restes puissants d’une fauve qui fût éveillent en toi des le rêves néfastes D’un ours géant caché à l’affût du roi exilé qui vit sans faste.
L’opera teatrale inedita Le Ballet. Commedie en quatres actes é stata pubblicata nel n. 3/4 della rivista «Metafisica». Essa risale al 1965 nella sua versione definitiva sulla base di una prima redazione della metà degli anni Quaranta. La traduzione italiana, a cura di Gioa Costa, é pubblicata nel n. 9/10.
A sinistra: Giorgio de Chirico, Icaro e il Minotauro (Bozzetto per le Minotaure), 1937